Le ragioni del PD del coordinamento donne DS del XIII Municipio

Le ragioni del PD delle compagne aderenti alla mozione Per il partito democratico del coordinamento donne DS del XIII Municipio (intervento pubblicato su Il giornale di Ostia – feb. 2007)

Come donne che sostengono, in seno al Coordinamento donne dei DS del XIII Municipio,  le ragioni del Partito Democratico, vogliamo unirci all’articolo di ieri, scritto sul vostro giornale, nel manifestare la nostra soddisfazione per aver aperto un confronto proficuo sul futuro politico del nostro partito e dell’Italia tutta.Per entrare nel merito, abbiamo molto apprezzato la presentazione della mozione congressuale legata al segretario dei DS Piero Fassino, fatta da Marcella Lucidi, Sottosegretario al Ministero dell’Interno.
Siamo convinte che la costruzione del nuovo Partito Democratico sia necessaria ed importante per uscire da un immobilismo che ormai permane a vari livelli. Ed è proprio questo immobilismo che comporta uno spreco non più sostenibile del talento di donne e giovani.
Condividiamo l’ambizione di costruire il PD come un’innovazione di portata storica nella politica italiana, che unisca tre qualità importanti nell’azione di governo di un paese: la passione, la lungimiranza, la responsabilità.
Soprattutto quest’ultima ci sembra una dote fondamentale per un partito; farsi carico delle nuove istanze, dei nuovi bisogni, coglierne il senso, per tradurre il tutto in risposte adeguate ed efficaci per il Paese.
Essere cioè rappresentativo delle cittadine e dei cittadini.
Noi vogliamo aggiungere – come base del partito di adesso e di quello che verrà – il nostro contributo fatto di coraggio e di generosità, riprendendo le parole di adesione alla mozione per il Partito Democratico di Vittoria Franco, nuova Coordinatrice Nazionale delle Donne dei DS.
Perché è un’impresa questa, che richiede coraggio; il coraggio di scegliere, di produrre cambiamenti, anche radicali.
Abbiamo voglia di mettere ancora in gioco la nostra capacità di essere generose, tenendo insieme le radici, la storia con la modernizzazione di un progetto politico per raccogliere e rispondere a nuovi bisogni in scenari nazionali e internazionali che si modificano profondamente e velocemente.
Non vogliamo essere parte di un partito politico che tende a “conservarsi”, a rimandare il proprio rinnovamento; a rimanere immobile, appunto.
Pensiamo il PD come un soggetto politico inclusivo, che sappia mettere al centro il bene comune, che riconosca dignità, valorizzando – come è scritto nel testo della mozione- donne e giovani in virtù di un ricambio generazionale fortemente necessario nel quadro politico italiano.
Un partito che abbia un linguaggio politico aggiornato, senza rinnegare la cultura del lavoro, dell’emancipazione e della solidarietà che hanno da sempre caratterizzato i DS.
Siamo profondamente convinte che una forza veramente riformatrice nel nostro Paese non può considerarsi autosufficiente, ma ha bisogno di confrontarsi, di contaminarsi.
Troviamo, inoltre, un segnale di importante novità il fatto che venga riconosciuto alle donne un ruolo decisivo nella costituzione del nuovo partito per la loro storia, per le culture che hanno prodotto e per il patrimonio di competenze e capacità di relazione di cui dispongono.
Nel testo della mozione Fassino troviamo l’assunzione esplicita dell’impegno di dare attuazione al nuovo articolo 51 della Costituzione per il riequilibrio della rappresentanza istituzionale.
Abbiamo fiducia nel fatto che questo impegno programmatico si traduca nel ripensare politiche che consentano alle giovani donne di conciliare lavoro, carriera e maternità affinché possano essere protagoniste nella costruzione di una società più giusta.
Allora davvero ci chiediamo: a chi gioverebbe fermare questo processo?
Il lavoro da fare comunque non è semplice, ma il tempo c’è; il tempo per il confronto sereno e onesto, il tempo per un lavoro di squadra e non di tanti singoli, il tempo per raggiungere l’obiettivo principale, ridare forza e nuovi strumenti alla politica.

10 Risposte to “Le ragioni del PD del coordinamento donne DS del XIII Municipio”


  1. 1 Gianluca Poscente febbraio 26, 2007 alle 8:48 am

    Posso chiedere sommessamente di cambiare un titolo da cui appare che le donne del coordinamento dei DS del Municipio 13 sono per il PD?
    Non credo abbiate bisogno di alterare la realtà per affermare il vostro punto di vista.
    Nel merito, poi parleremo del perchè per voi i riformisti sono solo i centristi e non i compagni delle forze di sinistra.
    Una visione che sta facendo a pezzi l’Unione e di cui portate le responsabilità assieme ai dirigenti che vi siete scelti come rappresentanti e che ci hanno portato al 17,5%, uno dei motivi per i quali ora volete fare, per la terza volta in pochi anni, un nuovo partito.

  2. 2 stefania febbraio 26, 2007 alle 10:06 am

    Fortunatamente in seno al coordinamento donne non tutte sosteniamo la mozione Fassino a partire dalla Coordinatrice.
    Perchè dico fortunatamente perchè la mozione fassino è un libro dei sogni e soprattutto la maggior parte del suo contenuto e composto di promesse che non potranno essere mantenute.
    Vi faccio esempi concreti:
    nella mozione fassino non troverete scritto che i DS si scioglieranno ma che si aggregheranno con la margherita. Quale sarà allora il nostro futuro? Il Partito Democratico che forse si andra a costruire non è una necessità per il paese anzi adetta di molti farà più danni che vantaggi. Sarà un partito a-identitario che scioglie la sinistra e che ci tirerà fuori dal PSE anche questo non lo trovate scritto sulla mozione Fassino ma è scritto a chare lettere a pag. 2 della mozione congressuale della margherita e a pag 4 del manifesto per il PD composto dai 12 saggi DS-margherita. E’ un partito che non ha rappresentato donne e giovani fin dal suo progetto nato ad Orvieto. Quali garanzie per il futuro dei DS? E noi come donne quale futuro per i nostri valori. Il DDL sulle coppie di fatto è sparito dalle priorità del governo e i catolici contenti preparano l’offensiva il Papa ha serrato i ranghi sul testamento biologico, sull’accanimento terapeutico e sulla fecondazione assistita. Volete un dato: nel 2006 le coppie trattate in 27 centri stranieri sono state 4173. L’anno prima dell’entrata in vigore di questa legge becera erano 1066. Sapete quanto spendono queste coppie? Si può arrivare fino a 50 mila dollari e di questo dobbiamo ringraziare anche i “nostri amici della marherita”.E sul lavoro precario tanto caro alla mozione Fassino? E’ sparito anche dalle priorità del Governo. Alcuni parlamentari della minoranza hanno presentato un DDl sul lavoro precario perchè a noi sta a cuore davvero il futuro nostro e dei nostri figli. Compagne e compagni non fatevi ingannare noi vogliamo un congresso che contrasti lo scioglimento dei DS che non rinchiuda il grande progetto dell’Ulivo (coalizione ampia) dentro la sola polarità DS-Margherita e che quindi continui ad esistere una coalizione ampia larga e forte una sinistra laica ancorata al socialismo europeo con una scuola pubblica che funzioni e che formi (non finanziamenti a scuole private cattoliche come chiede la margherita) che porti avanti i nostri valori.
    Prima di votare una mozione o l’altra riflettete compagni
    un caro saluto
    stefania Galimberti
    Coordinatrice donne XIII municipio

  3. 3 antonio febbraio 27, 2007 alle 2:06 PM

    caro Gianluca,
    non credo che il punto sia quello di alterare o meno la realtà, il titolo è quello relativo alla pubblicazione e che noi abbiamo così riportato (e comunque non sarebbe scandaloso che le donne del coordinamento dei DS del Municipio 13 possano essere per il partito democratico).
    Inoltre, trovo così superficiale tutto questo arrovellarsi attorno alla concezione di un riformismo centrista che isola e non dialoga con le forze più radicali dello schieramento. È un tema non vero e nemmeno troppo onesto (da un punto di vista della cultura politica che dovrebbe aiutarci ad affrontare questa fase).
    E questa non è nemmeno una visione, come tu scrivi, che sta facendo a pezzi l’Unione e di cui portiamo le responsabilità. relativamente a questo ti ricordo:
    1
    militiamo nello stesso partito e che il peso e il valore delle responsabilità non si separa con atteggiamenti dal gusto adolescenziale (dimmi se sbaglio, ma il governo cade per la nostra irresponsabilità o per, ed in parte, la pochezza e la irrealtà di due senatori del centrosinistra?);
    2
    per lo stesso motivo, ti ricordo che sono anche i tuoi dirigenti perché anche tu sei stato parte della loro assunzione di ruolo;
    3
    le questioni che riguardano la costruzione del partito democratico sono non restringibili in uno schema percentuale di risultati elettivi (comunque, ti faccio notare che ad esclusione delle elezioni del ’96 [21%], il partito ha conseguito il 17,4 nel 94 e il 16,1 nel 2001, dati della Camera… l’ultimo dato lo conosci già); il tema è più ampio e ha un respiro che cerca di restituire funzione e capacità (anche emotiva) di cambiamento delle condizioni date (usando una terminologia antica, ma anche simpatica) e che sta tutta dentro l’operazione avviata nel 1989 (tempi, se non sbaglio, dove il rosso non era poi così fondamentale per te): che altro poteva significare quel salto? salto che all’epoca non condivisi perché sentivo irrisolto… e ora quella irrisolutezza emerge in tutta chiarezza tanto che ci porta ad altre fondamentali scelte.
    Tra pochi giorni abbiamo il congresso e avremo modo, luogo e tempo di un sereno confronto e, come si diceva, fraterni saluti.

  4. 4 antonio febbraio 27, 2007 alle 2:07 PM

    Cara Stefania,
    avrei cercato parole diverse. Parole che, per come aprono il commento da te lasciato, somigliano curiosamente alle ripetitive accuse avanzate dal centrodestra: “promesse che non potranno essere mantenute”… devi sapere, comunque, una cosa: noi di sinistra amiamo immaginare.
    Ma continuando a leggere rimango basito dalla tua concretezza. Sproloqui attorno a temi quali la laicità (sia nelle scelte delle persone su come associarsi in una scelta di vita in comune e sia nella ricerca scientifica), il lavoro, la scuola (con una prevalenza culturale di quella cattolica)… E parli di tutto questo come se le compagne e i compagni aderenti alla mozione del segretario e che vogliono dare luogo a questa esperienza del partito democratico fossero contrarie e contrari o distratte e distratti da questi grandi temi. Voglio rassicurarti: siamo risolute e risoluti verso uno stato che sappia rappresentare e valorizzare le scelte di genere e culturali delle sue cittadine e dei suoi cittadini, ci batteremo (come già abbiamo fatto) per una ricerca libera e non filtrata da neo-medievalismi, con altrettanta decisione e convinzione ci spenderemo per un lavoro e per una scuola che non siano, per molte e molti, dimensioni discriminatorie, ma fonte di emancipazione (soprattutto nel fornire le giuste condizioni nella fase di accesso e partenza).
    Ma per dare luogo a questo siamo convinte e convinti che serve restituire nuovi strumenti e nuove visioni alla politica. Ti chiedo di uscire da un atteggiamento provinciale e ristretto. La sinistra, oggi e in Italia, è una cosa complessa ed estremamente articolata, anche in particolarismi del tutto auto-referenziali. Una sinistra che ha la necessità storica (come una volta si diceva) di avviare una fase costituente che le possa restituire nuovi valori, ideali e funzioni.
    Come ho già detto a Gianluca tra pochi giorni avremo il nostro congresso. Quello sarà il luogo appropriato per dare luogo ad un confronto politico serio e approfondito (anche, spero, proficuo per tutte e tutti). Ma per fare questo diventa doveroso trovare dei toni che non rasentino la banalità o, peggio, l’ilarità. È estremamente falso associare il progetto del partito democratico ad una operazione destinata a “svendere” la storia e le ragioni culturali e sociali della sinistra (e non voglio soffermarmi sulle parole da te adoperate!). Non è così, tale progetto vuole rifondare un nuovo senso e una nuova determinazione storica per la sinistra italiana. Un progetto che, consapevole della grande esperienza che ci sta alle spalle, sappia assumersi la responsabilità (come sinistra riformatrice e di cambiamento) del governo delle cose del paese e del mondo.

    PS:
    lascerei la fortuna da parte con la questione che non tutte le donne del coordinamento non aderiscono alla mozione di P. Fassino;
    ti sei tanto sperticata con tutta questa storia attorno alla laicità quando, se penso alla questione del walfare locale, ho sentito un così intenso odore di sagrestia e dame di carità (perdonami e lascia anche a me cadute di stile, banalità e ilarità).

  5. 5 Giovanni febbraio 28, 2007 alle 9:31 am

    Sono convinto che le discussioni siano la linfa della democrazia,siano uno spazio accrescitivo per la costruzione di pensieri e per la ristrutturazione di alcuni personali coinvincimenti.Ho letto con estremo interesse i commenti lasciati da Gianluca e Stefania ed ho notato le puntuali risposte del Compagno Crialesi.Oso dire che la storia è con noi,chi ha combattuto le battaglie di libertà culturale e laica in questo paese oggi sceglie una sfida importante,differentemente da chi sproloquia sulle questioni di laicità dello stato e nel suo agire politico non manca mai un fondamentalismo religioso impregnato di un tessuto culturale filo-ecclesiastico incapace di innalzare un ragionamento al di fuori di logiche provincialistiche e personali.Sono fuori di me ,perchè credetemi compagni quando si invita a leggere le mozioni prima di votare in segno di democraticità assoluta ,io inviterei l’affermatrice di tale richiesta a rileggere quei testi,da dirigente politico disinteressato.Inviterei la persona invitante,se responsabile e coerente con l’adesione ad un partito così strano,ma vero ad essere bene attenta ad affermare che una mozione congressuale indichi linee guida menzoniere.Chiunque legga la mozione Fassino non trova certo scritto che il precariato è necessario,che i finanziamenti alla scuola privata sono necessari,che lo stato non è laico.Soprattutto perchè i due documenti sono simili rispetto all’analisi politica,ma si differiscono sulla visione e funzione del partito nel futuro.Fare demagogia su di un blog o ad un intervento al congresso non da certo il segno di una capacità analizzatrice più ampia,quale credo tu possegga visto il tuo ruolo nel partito di zona.
    Infine,credo che bisogna essere onesti con noi stessi,vedere al di la del fiume e pensare che questo congresso è caratterizzato da una sfida tutt’altro che politica,almeno per alcuni soggetti in campo.Sono convinto che questo blog,le iniziative nella sezione di Ostia abbiano rimesso in moto un meccanismo nel quale il ragionamento e la visione futura delle cose venga prima del ragionamento sulla visione futura delle persone interessate.
    Spero che nel partito DEMOCRATICO che verrà,una parte consistente del gruppo dirigente di una sezione,compresa te Stefania, non faccia la battaglia per non far votare i giovani al congresso nella propria sezione,ma li inviti ad essere parte integrante di un percorso e di una sfida.
    Scusate
    Giovanni

  6. 6 geco febbraio 28, 2007 alle 1:01 PM

    Dato che ricevo almeno 2 mail contemporaneamente da voi, intervengo:
    Visto dal di fuori è un congresso, quello dei DS, che appassiona poco. E forse non è esatta o quanto meno propriamente giusta questa affermazione. Perché parlo del congresso a cui, molto timidamente (in quanto invitato), raramente partecipo: quello del municipio dove vivo ed esattamente quello della sez. di Ostia Centro… (al mio blog puoi leggere il resto)

  7. 7 roberto marzo 5, 2007 alle 9:40 am

    Caro Gianluca,
    mi meraviglio di te, che ritenevo un convinto assertore del valore della comunicazione via internet.
    Il blog come nuovo strumento non è una piattaforma di discussione di serie B. Il confronto politico in rete pretenderebbe la presenza di considerazioni di spessore politico maggiore.
    Ridurre l’esperienza di direzione politica del segretario Fassino e della direzione del Partito a una mera considerazione sulla percentuale di voti ottenuti, oltre che ingenerosa, non tiene conto dei dati: il paese è di nuovo governato (comuni, regioni, provincie), dal Centrosinistra con il contributo essenziale dei DS. Al Parlamento il ruolo di Fassino, è considerato determinante dai media stessi. Il peso specifico dei nostri parlamentari non mi sembra residuale ma anzi determina azioni concrete di governo e arricchisce e sedimenta la nostra cultura politica sia al senato che alla camera.
    Stai più attento, pondera il fatto che un blog è uno strumento di comunicazione molto agile e letto da molti. Le 1500 persone che lo hanno in questi pochi giorni frequentato potrebbero avere letto le tue affermazioni, ricevendone un’impressione negativa, come dire,una connotazione di ottusa animosità e livore che rischia di riverberarsi sullo schieramento che rappresenti. Oltre a ciò in questo modo instilli sospetti di superficialità rispetto alle tue capacità di valutazione e di espressione politica.
    Ti conosco e ti stimo e non voglio crederlo, forse questa corrività è da attribuire alla fretta, ma vedi il tempo da dedicare a questi temi obbliga un respiro nei tempi diverso da quello cui siamo abituati in sezione.
    Pensa che il PD è una strategia che si pone l’obiettivo di sventare il pericolo di blocco della democrazia italiana, prospettando l’ipotesi di nascita di un soggetto politico nuovo capace di ricompattare lo schieramento progressista di questo paese. Non mi sembra una proposta da poco.
    Noi della mozione Fassino di questo parliamo, e di molto altro ancora.
    Dei principi ideali cui facciamo riferimento e rispetto ai quali la nuova formazione nasce oppure non nasce: del laicismo, dei diritti di cittadinanza, della necessità d’inclusione della società civile, della possibilità di espressione ed azione dei cittadini, delle donne e dei giovani che vogliamo chiamare a discutere e a lavorare su questo progetto. E vorremmo farlo mettendo quanto più è possibile in valore le loro sensibilità, competenze, energie.
    Gianluca, aver individuato nella costituzione del partito democratico l’attrezzatura strumentale che garantisce il successo di questa prospettiva politica non è un tema politico da poco.
    M’aspetterei da un segretario di sezione DS eletto all’unanimità con il concorso di tutte le mozioni, un contributo più alto, che esprimesse anche un maggiore senso di responsabilità, nei confronti della fase che il partito sta attraversando. Me lo aspetto da semplici compagni iscritti! Del resto io mi aspetto anche dai compagni delle altre due mozioni un contributo ed un arricchimento importante su queste questioni. Sono troppo ottimista?
    Discutiamo allora che poi sceglieremo con più cognizione di causa.
    Sai se si trattasse solo di prendere una posizione potrebbe bastare anche l’invio di un fax, o di una raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure un’email, non un congresso.
    Le tre mozioni presentate esprimono punti di vista seri, compagni dirigenti del nostro partito si sono impegnati per definirle e promuoverle all’attenzione del partito.
    La rispettabilità di queste idee è fuori discussione. Non mi sembra utile svilirla abbassando il livello delle affermazioni a quello di un talk-show. La politica che distingue la sinistra che i DS rappresentano è altro; è cosa diversa da “domenica in” o da “la vita in diretta”. Di sicuro io e molti altri compagni e cittadini pensano sia altro.

  8. 8 Gianluca Poscente marzo 21, 2007 alle 10:39 am

    Ho scritto che nel titolo sembrava che le donne del coordinamento fossero TUTTE per il PD, nessuno mi ha risposto nel merito.
    Sinceramente questi toni da catechisti del PD poi li trovo sempre meno efficaci e non sono l’unico a pensarla così.
    Mi piace lanciare spunti di riflessione più che risposte su cui impartire lezioni.
    Mi piacerebbe ricevere altrettanto.
    ciao.

  9. 9 antonio marzo 21, 2007 alle 11:35 am

    Su ciò che ti sembrava sulle donne puoi leggere la risposta qui.
    Relativamente ai toni da catechesi invito tutte e tutti a fare, questa volta per davvero, una cosa efficace: promuovere un reale confronto politico e di idee e non scivolare in chiusure, perché più facile, fatte solo di sterili e, ovviamente, inutili polemiche che altro non nascondono difficoltà espressive sul piano politico (e cioè: non ho niente da dire e parlo o a vuoto o con astio e risentimento o facendo del chiasso).
    La fase è importante e, da uomo di sinistra, sono pronto ad ogni confronto o, come tu dici, ogni spunto di riflessione (le differenze mi arricchiscono e mi restituiscono un mondo dai confini più larghi e anche più simpatici).
    ciao, Antonio

  10. 10 roberto marzo 21, 2007 alle 3:19 PM

    DEL LANCIARE SPUNTI DI RIFLESSIONE
    sul significato della parola catechesi ho già detto.
    mi sembra opportuno ragionare ora sulla locuzione “spunto di riflessione”
    Parlare di toni “da catechisti” non mi sembra un “buon spunto di riflessione”.
    ad es. mi piacerebbe avere una qualche sollecitazione sul tema dei rischi che il nostro paese corre rispetto ad un ipotesi di ricompattamento neocentrista
    ad es. mi piacerebbe avere una qualche sollecitazione ed idea su quale possa essere la migliore attrezzatura politica e organizzativa, che un grande partito della sinistra, come il nostro, può darsi per rispondere efficacemente alle sfide che le trasformazioni globali ci vanno imponendo.
    ad es. mi piacerebbe avere una qualche sollecitazione su come si possano riallacciare concretamente le fila del rapporto tra partiti e società civile.
    ad es. mi piacerebbe avere una qualche sollecitazione su come condurre TUTTI INSIEME iniziativa politica per appoggiare battaglie sui diritti civili nel nostro paese.
    ad es. mi piacerebbe avere una qualche sollecitazione su come supportare concretamente l’iniziativa sui DICO.
    ad es. mi piacerebbe avere una qualche sollecitazione su come inventarci modi nuovi per costruire concretamente una presenza più articolata delle competenze e delle sensibilità delle donne nella politica.
    Un tempo, neanche molto lontano, queste sollecitazioni erano il pane quotidiano delle discussioni politiche nelle sezioni.
    Chi dice che questo non sia ancora possibile, basta volerlo entrambi!! (al di là delle differenti posizioni o scelte di prospettiva futura).


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enrico berlinguer

 

 

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