Archive for the 'unioni civili' Category

E se dicessimo DICO…

E se dicessimo DICO

Cogliendo la proposta contenuta nel comunicato stampa dei Ds municipali a firma del segretario Francesco D’Ausilio, il nostro attuale impegno per il rinnovamento della sinistra italiana non può prescindere dal pieno riconoscimento di quei diritti che danno sostanza alla democrazia. Diritti che la Costituzione riconosce ad ogni persona rifiutando discriminazioni di origine, ceto, religione, lingua cultura e sesso: crediamo nella piena cittadinanza di chi, del tutto liberamente e consapevolmente, ha deciso di vivere la propria affettività e anche la propria sessualità senza reticenze e umilianti occultamenti.
E se, dicendo DICO, accogliamo la proposta contenuta nel comunicato prima indicato dando luogo localmente ad iniziative e organismi di promozione per l’introduzione del Registro municipale delle Unioni civili?
È una grande scommessa di civiltà, scrivete e aderite.

Comunicato stampa dei Ds del 13 marzo 2007: introdurre il registro delle unioni civili nel XIII Municipio

Francesco D’Ausilio, segretario DS XIII Municipio dichiara:”Il disegno di legge presentato nelle settimane scorse dal Governo Prodi sul riconoscimento delle unioni civili (Dico), da qualche giorno in discussione in Parlamento, la manifestazione nazionale a favore di una legge sulle unioni civili di sabato scorso patrocinata dal Comune di Roma,  segnano l’urgenza di aprire una nuova stagione di estensione dei diritti civili. Al pari di alcune città italiane, tra le quali Padova, é necessario che il Comune di Roma al più presto istituisca il registro delle unioni civili con l’obiettivo di stimolare e rafforzare una repentina approvazione della legge sui Dico e al contempo contribuire ad allargare, per propria competenza, la sfera dei diritti e assicurarne un pieno esercizio. Ritengo che a anche a livello municipale sarebbe opportuno che il centrosinistra facesse la propria parte. Come già accaduto in molti municipi di Roma, avanziamo la proposta che il XIII Municipio introduca il Registro municipale delle Unioni civili. Si tratta di un nuovo strumento amministrativo che consentirà alle coppie non unite in matrimonio, qualora lo desiderino, e dunque su base volontaria, di iscriversi a uno speciale elenco e in modo tale da accedere ai servizi sociali di pertinenza municipale. Si tratta di un’estensione di diritti sociali per chi, come le coppie di fatto, etero e omosessuali, preferisce non formalizzare le proprie scelte affettive attraverso l’istituto del matrimonio. L’obiettivo é di incrementare attraverso l’adozione di tale strumento, sempre nell’ambito delle competenza municipali, le prerogative sociali delle unioni civili, che così si affiancano alle altre famiglie, che restano comunque centrali nel quadro dell’ordinamento giuridico-amministrativo. Le coppie che volontariamente si iscriveranno nell’elenco, parallelo a quello anagrafico delle famiglie, avranno diritto a tutti i servizi sociali municipali, dall’assistenza alloggiativa alle liste degli asili nido, fino al sostegno a scuola per i ragazzi disabili. Nei prossimi consegneremo ai nostri rappresentanti in seno al gruppo municipale de L’Ulivo e a tutto il centrosinistra una bozza di delibera che ricalca quella già adottata in altri municipi, affinché si apra un confronto e quanto prima il consiglio municipale del XIII Municipio possa esprimersi e – mi auguro –  introdurre ufficialmente il registro municipale delle unioni civili.

(scarica il comunicato in formato pdf)

Facciamola vivere

Il valore culturale, politico e sociale di questo disegno di legge è molto più grande di quanto non sembri. Per questo avrà molti nemici, a destra come a sinistra e ciò non ne lascia prevedere una facile approvazione.
Il punto principale è che questo riconoscimento delle coppie di fatto, al di là delle forme in cui è espresso, afferma tre principi che stanno a fondamento dei diritti che regola.
Il primo è che la società riconosce giuridicamente una nuova forma, differente dal matrimonio,  di unione affettiva tra due persone, indipendentemente dal loro sesso.
Il secondo è che questo riconoscimento, che avviene semplicemente prendendo atto dell’autodeterminazione di due persone, produce un insieme specifico di diritti, nuovi o vecchi, pochi o tanti che siano, che prima come tale non esisteva e che quelle persone, in quanto coppia, prima non avevano.
Il terzo, sicuramente il più rilevante sul piano etico, è che questa forma di unione esce dall’estraneità culturale, prima ancora che giuridica, venendole riconosciuto un suo valore sociale.
Per questo non trovo fondamentali, per misurare il valore politico di questo atto del governo, le obbiezioni sul troppo o sul troppo poco. Entrambe sono, dai loro punti di vista, tecnicamente fondate e potrebbero realizzare una sorta di convergenza parallela, culturalmente negativa e vecchia come la politica politicante della prima repubblica.

(continua)


 




enrico berlinguer

 

 

aprile: 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930